IL MANIFESTO DI “SOCRATE”

socrateSOCRATE VI GUARDA,SIGNORI DELLA POLITICA! NASCE UN NOSTRO MOVIMENTO DI OPINIONE A SOSTEGNO DEL MERITO, CONTRO LA RASSEGNAZIONE AL MALCOSTUME E TUTTI I PREGIUDIZI

di Cesare Lanza

Sto lavorando a un temerario progetto, un movimento di opinione, che si svilupperà, se si svilupperà, essenzialmente sul web e sui social network. Ne ho parlato sul mio diario quotidiano (lo definisco così, non mi sembra adatta la parola blog, dal lunedì al venerdì: “Alle 5 della sera”, affidato alla rete, basta digitare cesarelanza.com), dove scrivo tutto ciò che mi passa per la mente. Molti lettori mi chiedono chiarimenti  e approfondimenti, alcuni addirittura aderiscono al buio: il seme della nascita del movimento è racchiuso in questo concetto, “A sostegno del merito e contro la rassegnazione e tutti i pregiudizi”, a patto però di impegnarsi anche con proposte positive e concrete.

Esercitiamo per prima cosa una indispensabile autoironia: non è poi tanto difficile aderire, anche al buio, tenendo conto che il progetto non ha fine di lucro, per aderire non si deve spendere un euro, non sono previste né tessere da sottoscrivere né afflizioni e storture burocratiche di alcun tipo, non sono fissati limiti (vogliamo batterci contro tutti i pregiudizi!) di appartenenza politica, di lobby, di religione, di scelte sessuali, di razza è inutile dirlo, di ceto e di censo, di studi, di origine o tendenze culturali: nessun limite, neanche di età, sorridendo mi sento obbligato a scriverlo, in questa stagione di vera o presunta rottamazione: largo dunque soprattutto ai diritti dei giovani, calpestati e comunque  troppo ignorati, ma non buttiamo certo nell’immondizia la saggezza e le esperienze degli adulti e degli anziani. Vogliamo lavorare su un antico e prezioso, benché dimenticato e trascurato criterio, diciamo così associativo: non mi interessa da dove proveniamo, ma dove vorremmo – insieme – arrivare. E l’unico valore aggregante è sintetizzato in quei tre presupposti: 1. Vogliamo impegnarci contro la crescente rassegnazione verso i mille soprusi che ci vengono inflitti, quotidianamente, dai tanti, troppi che esercitano un qualsiasi potere utilizzandolo per l’interesse proprio o del proprio clan, anziché per gli interessi della comunità.
2. Vogliamo impegnarci contro i mille pregiudizi che inquinano e avvelenano la nostra vita, dividendoci scioccamente e impedendoci, di fatto, di lottare, uniti, per le conquiste primarie, la libertà, la giustizia, l’uguaglianza, il merito, la solidarietà, la dignità, il rispetto della persona.
3. Non vogliamo limitarci a una forte ma Semplice e sterile opposizione, a una protesta fine a se stessa: l’intento di tutti gli aderenti al movimento dev’essere anche quello di battersi a sostegno di chi abbia merito e possegga qualità, di pensare e proporre iniziative concrete per cambiarecciò che ci opprime e ci deprime, senza nostra colpa né responsabilità. Tutto ciò che non sia accettabile – se davvero si creda nei valori  che abbiamo esposto al secondo punto.

Aggiungo che questa iniziativa si inquadra, e spero si estenda, nell’ambito di un primo movimento, a cui diedi vita un po’ di tempo fa, a favore del merito e contro ogni abuso di potere, ogni arroganza che mortificasse il merito, la qualità e il senso del dovere. Vorrei perciò mantenerne il nome, “Socrate”, in omaggio al personaggio che forse più nobilmente di ogni altro abbia riassunto nei suoi comportamenti la fiducia nella libertà, nella dignità, l’orgoglio, il senso del dovere, il rispetto delle istituzioni (fino all’accettazione dell’ingiusta condanna a morte), lo spirito di sacrificio, il piacere e il valore della necessità del dibattito e del confronto: dunque, e in definitiva, il rifiuto della rassegnazione e di qualsiasi
pregiudizio. Ringrazio dunque per le varie attestazioni di stima e di simpatia che ho già ricevuto, ma vorrei che il nostro lavoro prendesse forma, fin dal primo giorno, attraverso la partecipazione attiva di chi abbia piacere e voglia di aderire a “Socrate”. Non vorrei occupare, in velleitaria e non beata solitudine, gli spazi di questa rivista e del mio diario “Alle cinque della sera” in rete, con le mie sole idee. Discutiamone, confrontiamoci, approfondiamo. Insisto: i valori fondamentali sono la libertà da garantire per tutti; il merito e l’onestà, lo spirito di sacrificio e il rispetto dei cittadini da parte di chi dovrà governarci. Sono un liberale assoluto, scrivo qui ciò che penso e faccio. Desidero che il movimento, se si creerà, nasca nella maggior trasparenza possibile, attraverso il cosiddetto “bocca a bocca”, e il web. Non sarà facile.

Perciò chiedo, e spero, che chiunque aderisca voglia anche intervenire scrivendo ciò che abbia in cuore. Fondamentale è non restare immobili (fermi e determinati, sì, ma mai immobili!) in una mera posizione “contro” (a questo ha già pensato, con un successo meritato ed eloquente, Beppe Grillo). Sarà importante, contestualmente, esprimere proposte concrete, per dare un contributo positivo a chi desideri impegnarsi per un rinascimento italiano. E ciascun aderente, nel territorio o nel settore di sua competenza, dovrà operare per ottenere sostegni e adesioni.
La libertà è sparita oggi, è oppressa, troppi italiani non riescono ad esprimere ciò che pensano e a esporre, senza censure, i cambiamenti che desiderano. Il potere è nelle mani, in gran misura, di omuncoli inadeguati al compito e/o di avventurieri sciagurati che si infischiano (è un eufemismo) dei diritti degli oppressi, e occupano, senza alcun merito, posizioni di governo, di prestigio e di responsabilità, concentrandosi sui propri interessi particolari, senza attenzione né solidarietà per chi abbia merito e vera qualità. Questa è una condizione inaccettabile, in una società civile e moderna: metà degli italiani è disgustata, l’arroganza verso i nostri elementari diritti è sempre più intollerabile. Milioni di italiani non vanno a votare, indulgono alla rassegnazione o cedono alla tentazione di sporadiche, non condivisibili e pericolose, manifestazioni di violenza. Ne consegue che il primo intento concreto del movimento intitolato a “Socrate” è quello di dare voce a questi milioni di esclusi: spingerli a ribellarsi alla rassegnazione, spingerli a ribellarsi in maniera propositiva al malaffare, al malgoverno, alle abitudini di chi usa il potere per scopi, vizi e capricci ignobili. Con il ragionamento, l’esercizio della ragione innanzitutto. Perché l’uso della ragione conduce, sempre, al raggiungimento di giuste convinzioni. Un esempio? Un grande, retorico e falso, pregiudizio è quello contenuto nel primo articolo della nostra Costituzione, e cioè che l’Italia sia una Repubblica fondata sul lavoro. E’ retorico perché vuole compiacere i cittadini con una falsità populista. E’ falso perché nessuno (anche se molti politicanti lo promettono, a vanvera, per ottenere un facile consenso populista, non solo a fini elettorali) in una società democratica può assicurare il lavoro. Il lavoro dipende da circostanze economiche, nazionali e mondiali, spesso non prevedibili, a volte non gestibili. Il primo articolo della Costituzione dovrebbe sostenere che la Repubblica è fondata sul rispetto della persona: lo ripeterò, come ho detto, fino alla noia. E questo sì che è un valore realizzabile, e se ci riflettete nel valore del rispetto è compreso davvero tutto, meravigliosamente tutto: non solo il rispetto della necessità di assicurare il lavoro, ma della libertà e del merito, dell’uguaglianza, della giustizia, della salute, delle opinioni di tutti, dell’ambiente, della razza, delle religioni, degli esclusi e degli emarginati,
della disperazione dei profughi e comunque di coloro che vogliono fuggire da una condizione sociale miserabile, iniqua… Tutto! Il valore del rispetto comprende tutto! E non è buonismo: tutto si potrebbe conquistare, con il cuore e la ragione, se si riuscisse ad agire senza rassegnazione e senza pregiudizi.

cesare@lamescolanza.com

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